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Sinossi:
Documentario dai toni nostalgici che registra l'avanzare del moderno nella realtà bolognese, mettendo a confronto fotografie di inizio Novecento con riprese della città.
All'inizio vediamo immagini della nuova tangenziale, che circonda la città rendendo più veloci gli spostamenti. Un tempo erano le porte a controllare l'accesso alla città, chiudendola in una sorta di “fortino”: ora sono ridotte a elementi scenografici attorno a cui circolano le automobili. I monumenti hanno cambiato collocazione: Ugo Bassi è stato spostato davanti a Porta Galliera, Vittorio Emanuele II ai Giardini Margherita, Garibaldi in via Indipendenza. Si confrontano poi vecchie e nuove immagini delle due torri, delle vie del centro, di piazza del Nettuno e di piazza Maggiore, di manifestazioni e fiere con le giostre, dei portici sotto cui la gente passeggia oggi come una volta mentre in piazza si discute di affari e di politica come si è sempre fatto, gesticolando animatamente. Via Zamboni è affollata di studenti universitari. Ma, col passaggio dall'economia agricola all'industrializzazione, la realtà architettonica della città comincia ad alterarsi e nuovi spazi filtrano nel centro storico dando origine a una città dinamica e moderna: ne sono esempi l'autostazione, il palazzo dello sport, un negozio all'avanguardia. Anche le nuove chiese costruite dal cardinal Lercaro seguono i canoni della modernità.
La domenica i bolognesi partono per una gita fuori città, si spostano sui colli e a San Luca, assistono a gare automobilistiche in piazza della pace, prendono un gelato da Pino. La sera passeggiano sotto il portico del Pavaglione.
All'inizio vediamo immagini della nuova tangenziale, che circonda la città rendendo più veloci gli spostamenti. Un tempo erano le porte a controllare l'accesso alla città, chiudendola in una sorta di “fortino”: ora sono ridotte a elementi scenografici attorno a cui circolano le automobili. I monumenti hanno cambiato collocazione: Ugo Bassi è stato spostato davanti a Porta Galliera, Vittorio Emanuele II ai Giardini Margherita, Garibaldi in via Indipendenza. Si confrontano poi vecchie e nuove immagini delle due torri, delle vie del centro, di piazza del Nettuno e di piazza Maggiore, di manifestazioni e fiere con le giostre, dei portici sotto cui la gente passeggia oggi come una volta mentre in piazza si discute di affari e di politica come si è sempre fatto, gesticolando animatamente. Via Zamboni è affollata di studenti universitari. Ma, col passaggio dall'economia agricola all'industrializzazione, la realtà architettonica della città comincia ad alterarsi e nuovi spazi filtrano nel centro storico dando origine a una città dinamica e moderna: ne sono esempi l'autostazione, il palazzo dello sport, un negozio all'avanguardia. Anche le nuove chiese costruite dal cardinal Lercaro seguono i canoni della modernità.
La domenica i bolognesi partono per una gita fuori città, si spostano sui colli e a San Luca, assistono a gare automobilistiche in piazza della pace, prendono un gelato da Pino. La sera passeggiano sotto il portico del Pavaglione.
titolo:
Età di Bologna, l'
titolo in italiano:
Età di Bologna, l'
regia:
-
Mida, Massimo
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Cast & credits:
-
Brugnolini, Sandro (Musica)
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Fiumani, Diego (Organizzazione)
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Montagnani, Renzo (Speaker)
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Raffaldi, Giovanni (Fotografia)
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anno: 1968
nazione: ITALIA
lingua: ITALIANO
sonoro: sonoro
durata: 18 min.
produzione: Corona Cinematografica