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Sinossi:
Un tempo a Roma si trovavano moltissime osterie, spesso frequentate da avventori illustri, alcune sopravvivono ancora oggi, altre sono scomparse: in piazza Pollarola si trova l’albergo del Sole, in cui soggiornò l’Ariosto, un tempo al pianterreno c’era una famosa taverna; a Campo dei Fiori, tra via dei Cappellari e vicolo del Gallo, sorgeva la “locanda della vacca” di Vannozza Cattanei, madre di Lucrezia e Cesare Borgia; in via dei Soldati c’è l’osteria dell’orso: qui nel 1580 arrivò Michel de Montaigne, successivamente fu frequentata anche da Goethe. Lo scrittore tedesco amava anche la locanda della Campana di piazza Montanara, in cui avvenne il suo incontro con Faustina. Nel 1805 Ludwig di Baviera era cliente abituale dell’osteria di piazza Barberini, si narra che fosse solito dare all’oste un baiocco da inchiodare al tavolo a cui si sedeva: da qui il nome di “osteria del Baiocco”, ritrovo di poeti e artisti tra cui Bartolomeo Pinelli, pittore e incisore che frequentava anche l’osteria del Gabbione, vicino alla fontana di Trevi (dove incontrava i personaggi ritratti nelle sue opere). Molte osterie sorgevano anche in campagna, viene ricostruito l’ambiente di un antico locale, con giocatori d’azzardo e risse col coltello all’uscita. Nella primavera del 1849 Casa Giacometti a Porta San Pancrazio era l’osteria preferita da Giuseppe Garibaldi, che trascorreva qui, seduto su una panchina, i momenti di pausa tra una battaglia e l’altra. L’oste era chiamato da Garibaldi “scarpone”, a causa delle scarpe sempre infangate, e il nome è rimasto ancora oggi. Una carrozzella per strada ci porta vicino alle mura aureliane, dove sorgeva l’osteria chiamata “degli orti aureliani”, frequentata dal poeta Cesare Pascarella e da soldati garibaldini. Anche i letterati moderni ebbero le loro osterie: da Beltrame in via della Croce si potevano incontrare fra gli altri Malaparte, Bontempelli, Papini, Cardarelli, Barillli, Baldini e Trilussa, assiduo frequentatore di osterie. Ritrovo abituale dei romani era anche l’osteria della Cisterna: c’è ancora il tavolo di Trilussa, la cameriera apparecchia, la padrona serve i clienti, alle pareti sono appesi alcuni suoi ritratti da giovane, ricordo di un tempo che va scomparendo.
titolo:

Ricordi di vecchie osterie

titolo in italiano: Ricordi di vecchie osterie
regia:
Cast & credits:
anno: 1955
nazione: ITALIA
lingua: ITALIANO
sonoro: sonoro
durata: 13 min.
produzione: Corona Cinematografica