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Sinossi:
Un’auto percorre una strada abusiva che attraversa a spirale una zona periferica di Genova, tra palazzi collinari costruiti irrazionalmente. La città, sottolinea la voce di commento, è in crisi: la popolazione diminuisce, gli abitanti si stanno spostando nei nuovi quartieri dormitorio e in centro, nei caruggi (che hanno un doppio volto, con il commercio di giorno, prostituzione e night di notte) restano solo immigrati e marittimi. I nuovi quartieri della periferia, vere e proprie colate di cemento, sono continuamente minacciati dalle frane. Il “Biscione”, nato per essere un quartiere modello, è in realtà un enorme casermone di cemento, dove vivono circa cinquemila persone. Per le vie del centro si snoda un corteo di metalmeccanici in sciopero: anche i lavoratori sono diminuiti, molte industrie hanno chiuso (la fonderia Bruzzo, l’Ansaldo San Giorgio, la Fina) o si sono trasferite (la Mira Lanza). La maggior parte dei licenziamenti si è svolta a Valpolcevera, chiamata per questo il “cimitero di fabbriche”. Per risolvere i problemi della viabilità è stata costruita una sopraelevata, che però può servire solo il traffico leggero. Cornigliano, dove le case confinano con le fabbriche, è la zona più inquinata della città. Anche la borghesia imprenditoriale di un tempo è in decadenza e in conflitto con i nuovi industriali, insofferenti per la situazione di stallo. Immagini di repertorio, che mostrano gli scontri di piazza avvenuti nel 1960 durante il governo Tambroni, ricordano la ribellione dei giovani e le lotte politiche. In centro, nonostante siano passati parecchi anni, sono ancora ben visibili i danni provocati dalla seconda guerra mondiale: tra gli edifici pericolanti si gioca a bocce, nell’attesa di una ristrutturazione. Nel quartiere di Sottoripa il commercio è legato alla vita del porto, qui sorgono trattorie, friggitorie e negozi di abbigliamento, si svolgono piccoli affari di contrabbando, proliferano i locali notturni con prostituzione di piccolo cabotaggio. Il porto è troppo piccolo e impossibilitato ad espandersi, bisogna costruirne uno nuovo. La parta finale del film è dedicata ai portuali, mostrati in fotografie e al lavoro, logorante e faticoso, con un tasso di mortalità molto alto.
titolo:
Genova brucia sotto la cenere
titolo in italiano:
Genova brucia sotto la cenere
regia:
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Perelli, Luigi
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Bertini, Antonio
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Cast & credits:
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Perelli, Luigi (Fotografia)
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Maestosi, Elio (Musica)
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Tosatti, Vieri (Musica)
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anno: 1971
nazione: ITALIA
lingua: ITALIANO
sonoro: sonoro
durata: 12 min.
produzione: Corona Cinematografica