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Sinossi:
In Italia avvengono 1500 delitti "d'onore" in un anno. Il film esamina attraverso i casi di cronaca più rappresentativi la complessa realtà che si nasconde dietro questo drammatico fatto di costume.
I titoli di testa alternano foto di processi, delitti, funerali. Di seguito, si sottolinea come il delitto d'onore derivi da una precisa tradizione culturale, ponendo l’accento sulle differenze che accompagnano uomini e donne in Sicilia sin dalla nascita: l'acqua con il quale viene fatto il primo bagnetto a un bimbo maschio viene, infatti, gettata fuori (simbolo di un destino di libertà), mentre l'acqua utilizzata per le bimbe femmine è gettata nella cenere (simbolo di legame al focolare domestico). Per le vie dei paesi gli uomini siedono con gli occhi rivolti alla strada, le donne girate verso il muro.
Il tradimento sessuale delle donne autorizza, secondo una legge non scritta, a commettere il cosiddetto "delitto d'onore" nei confronti della donna stessa e del suo corruttore. La pratica appare diffusa in tutta la zona del Mediterraneo da tempi remotissimi. Una didascalia introduce a "Un fatto di cronaca di 3.000 anni fa": viene raccontato l'episodio biblico di Sichem che, dopo aver rapito e violentato la figlia di Giacobbe, Dina, nonostante la volontà di unirsi in matrimonio con la stessa venne brutalmente assassinato dai fratelli della ragazza. Si passa poi a un episodio risalente all'anno 1546: la poetessa Isabella Morra (figlia di Giovanni Michele Di Morra, barone di Favale), che intratteneva una relazione segreta con Don Diego Sandoval de Castro (poeta a sua volta e barone di Bollita), fu uccisa dai suoi stessi fratelli. Il terzo episodio è, invece, "un fatto di cronaca del 1785": Francesco Ferdinando II, Principe di Palagonia, sposato all'età di sessant'anni con una giovinetta, ne era a tal punto geloso da applicare specchi ai soffitti della sua residenza, la famosa "Villa dei Mostri" di Bagheria, al fine di controllare meglio la consorte. Quando la scoprì in compagnia di un falegname, la fece legare con una fune ad un cavallo e trascinare fino alla morte, mentre il falegname fu murato vivo nella villa.
L'ultimo episodio appartiene alla recente cronaca nera. Nell'anno 1965 il maestro Gaetano Fornari uccise, a Catania, il Prof. Francesco Speranza, che ne aveva sedotto la figlia Mariella in cambio di una promozione a pieni voti. Nel percorso che lo portava in carcere decine e decine di macchine suonavano i clacson in segno di approvazione per il gesto del maestro. La sentenza fu mite: due anni e cinque mesi. Tutto il tribunale, alla lettura del verdetto, si lasciò andare in un grande applauso.
Ma perché tutto questo, si chiede il film? Troppo facile parlare di arretratezza e miseria: nel Sud Italia c'è un passato catastrofico che ha impedito l'affermazione autonoma della società e dell'uomo singolo. Per troppo tempo le genti meridionali sono state represse da dominazioni straniere e da governi del nord troppo attenti solo ai propri interessi e questo ha favorito l'isolamento dell'individuo. In un mondo feudale che l'ha visto sempre schiavo, l'uomo meridionale crea il suo feudo, il suo privilegio, all'interno della famiglia, che lo porta a ritenersi inconsciamente padrone e signore delle sue donne. Un montaggio serrato alterna immagini di uccisioni, di matrimoni, di funerali. Un sintomo dei mutamenti in corso può però essere ravvisato nel caso di Franca Viola, una ragazza che si rifiutò di sposare il suo rapitore, che abusò sessualmente di lei. Uno schermo televisivo trasmette il film "Divorzio all'italiana" di Pietro Germi. Il delitto d’onore, conclude la voce di commento, deve ancora essere considerato come un trauma storico in attesa di presa di coscienza.
titolo:

Delitto d'onore, il

titolo in italiano: Delitto d'onore, il
regia:
Cast & credits:
anno: 1969
nazione: ITALIA, YUGOSLAVIA FED. (SERBIA MONTENEGRO)
lingua: ITALIANO
sonoro: sonoro
durata: 23 min.
produzione: Corona Cinematografica - Zagreb Film