Video id 24114
Richiedi informazioni
Per poter vedere i video devi installare Adobe Flash Player.
Sinossi:
Roma monumentale (l’Altare della Patria, l’EUR, il Colosseo) viene contrapposta a inizio film alle baraccopoli delle borgate, con riprese aeree. Le baraccopoli, nate con gli sventramenti voluti dal fascismo, sono una piaga che affligge la città d’oggi, e alla quale non si vuole por rimedio. La voce di commento traccia un quadro desolante: carenza d’acqua, nutrizione e igiene a livelli “africani”, alta mortalità infantile. La popolazione è costituita da immigrati dalle campagne, specialmente dal Lazio e dal Sud, alla ricerca vana di un lavoro; ma anche da persone che sono state costrette ad abbandonare il centro città, a causa di disgrazie e rovesci. L’uomo delle baracche è un alienato. Periodicamente qualche baracca viene bruciata dalle forze dell’ordine, a titolo dimostrativo, ma ricrescerà poco più in là, nel giro di qualche giorno. Dominano disordine e promiscuità: nessuno può isolarsi, tutto avviene sotto l’occhio di tutti. La sola partecipazione sociale richiesta ai baraccati è il consumo: avere un televisore, un auto, un giradischi. Tutto questo non è provvisorio: la città ha bisogno del popolo delle baracche, strumento necessario a una società basata sullo sfruttamento.
Le immagini scorrono su anonimi palazzoni, baracche, facciate deprimenti. Alcune catapecchie, costruite su piccole alture, permettono almeno all’acqua di defluire. Gli interni sono fatiscenti, soffocanti, popolati di persone e galline. I bambini riempiono taniche d’acqua alla fontanella. Un gruppo di poveracci occupa una casa vuota, vengono cacciati, i carabinieri presidiano gli ingressi, ma i baraccati stazionano in strada, non se ne vogliono andare. Alcuni travestiti ballano una canzone dei Rolling Stone. Per tirare a campare, ci si arrangia con vari mestieri: manovali al lavoro nella costruzione di un palazzo; bambini impiegati come camerieri; donne e bambine che lavano i panni e fanno le pulizie nelle case borghesi.; un uomo sega il prato del giardino di un ricco; altri rovistano tra i rifiuti o vendono varechina; in molte, si danno alla prostituzione per strada, che qui ha il suo centro di partenza e reclutamento privilegiato.
Le immagini scorrono su anonimi palazzoni, baracche, facciate deprimenti. Alcune catapecchie, costruite su piccole alture, permettono almeno all’acqua di defluire. Gli interni sono fatiscenti, soffocanti, popolati di persone e galline. I bambini riempiono taniche d’acqua alla fontanella. Un gruppo di poveracci occupa una casa vuota, vengono cacciati, i carabinieri presidiano gli ingressi, ma i baraccati stazionano in strada, non se ne vogliono andare. Alcuni travestiti ballano una canzone dei Rolling Stone. Per tirare a campare, ci si arrangia con vari mestieri: manovali al lavoro nella costruzione di un palazzo; bambini impiegati come camerieri; donne e bambine che lavano i panni e fanno le pulizie nelle case borghesi.; un uomo sega il prato del giardino di un ricco; altri rovistano tra i rifiuti o vendono varechina; in molte, si danno alla prostituzione per strada, che qui ha il suo centro di partenza e reclutamento privilegiato.
titolo:
Terzo mondo sotto casa
titolo in italiano:
Terzo mondo sotto casa
regia:
-
Ferrara, Giuseppe
altri oggetti correlati
Cast & credits:
-
Gelmetti, Vittorio (Musica)
altri oggetti correlati -
Millo, Achille (Speaker)
altri oggetti correlati -
Turini, Gianfranco (Fotografia)
altri oggetti correlati -
Ferrarotti, Franco (Commento parlato)
altri oggetti correlati
anno: 1970
nazione: ITALIA
lingua: ITALIANO
sonoro: sonoro
durata: 26 min.
produzione: Corona Cinematografica