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Il film ripercorre la vita di Luigi Pirandello attraverso fotografie e brani tratti dalle sue opere. All'inizio si ricorda la cerimonia di premiazione del Nobel, nel 1934; poi Pirandello bambino con la famiglia, la casa natale ad Agrigento; il primo allestimento dei “Sei personaggi in cerca d’autore”a Parigi, nel 1923, ad opera di Georges e Ludmilla Pitoëff; l’arrivo a Roma nel 1886, ospite di zio Rocco, ex garibaldino che ha un appartamento con terrazza a Ripetta dove il giovane Luigi si incontra con gli amici dell'università e scrive “Provando la commedia”, un'opera che non verrà rappresentata; il soggiorno in Germania e la laurea a Bonn; il rientro in Italia e il matrimonio con Antonietta Portulano, che manifesterà presto segni di follia; l’ingresso nella Società degli Autori (1911); l'avvicinamento al cinema grazie a Lucio D’Ambra e Nino Martoglio: foto di un teatro di posa, di Giacinta Pezzana in “Teresa Raquin” (1915) e di Giovanni Grasso in “Sperduti nel buio” (1914), due film diretti dall’amico Martoglio; foto di gruppo degli attori di Angelo Musco, per cui Pirandello negli anni della prima guerra mondiale scrisse “Liolà”, “Il berretto a sonagli”, “Pensaci Giacomino”; l'arrivo del successo, con gli attori più noti che lo acclamano (foto con Eduardo, Peppino e Titina De Filippo) e i teatri e il cinema che si contendono le sue opere: Conrad Veidt interpreta “La fuga nella notte” (1926), tratto dall’Enrico IV e diretto da Amleto Palermi, Ivan Mosjoukine il “Fu Mattia Pascal” di L’Herbier (1925), Pierre Blanchar il “Fu Mattia Pascal” di Chenal (1937), Angelo Musco “Pensaci Giacomino” di Righelli (1936), Greta Garbo “Come tu mi vuoi” di George Fitzmaurice (1932); la morte della madre nel 1915; i luoghi della memoria ad Agrigento (la biblioteca, il casino dei nobili, la chiesa di San Biagio, la cattedrale di San Gerlando, Porto Empedocle); i rapporti sempre più distaccati con i figli; l'incontro con l'attrice Marta Abba nel 1925 e l'esperienza come capocomico della compagnia del Teatro d'Arte di Roma; l'incontro con Einstein nel 1935, le foto con Marinetti, D'Ambra, Silvio D'Amico e Bontempelli; la nomina nel 1929 all'Accademia d'Italia dove dà scandalo attaccando D'Annunzio.