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Sinossi:
Roma. Un ragazzo arriva all'Albergo del Popolo dell'Esercito della Salvezza, e chiede in portineria se c'è un letto. Lì, commenta la voce fuori campo, approda per un letto a poco costo chi si è dimenticato ed è stato dimenticato. Si passano in rassegna alcuni degli ospiti: un disoccupato veneto, un pensionato, un muratore senza fissa occupazione, un vecchio lì da otto anni che si è fatto crescere la barba per meglio trovare posti da comparsa a Cinecittà, un suonatore ambulante col vizio del bere, un posteggiatore napoletano accanito giocatore, il cosiddetto “avvocato”. In montaggio alternato, seguiamo alcuni momenti nella vita di questi personaggi, che talvolta si raccontano parlando fuori campo. Il disoccupato passeggia con la moglie, se ne va sconsolato dall'ennesimo cantiere, fa un picnic seduto sull'erba, si congeda dalla consorte che, salendo sull'autobus, gli dice che prima o dopo un lavoro lo troverà. L'anziana comparsa attende davanti a Cinecittà di poter prendere parte a “Cleopatra”, lo ritroveremo in pausa mentre addenta un panino in costume da antico romano. Il suonatore arpeggia sulla chitarra in un angolo di strada, prima di sedere a un tavolo all'aperto con un bicchiere di rosso davanti. Il posteggiatore lavora, legge il giornale seduto sul marciapiede, ronfa in un auto. L'avvocato cerca di sbarcare il lunario appostato davanti al tribunale, scriverà per un cliente una lettera al pretore. Il muratore dipinge un muro. Il pensionato osserva prima le gambe di una ragazza seduta su un muricciolo, poi foto di donnine discinte all'ingresso di un cinema. All'Albergo, il giovane giunto da poco esce ad ascoltare il coro dell'Esercito della Salvezza. Alla fine del giorno, in camerata, chiede alla vecchia comparsa se lì qualche volta si faccia vedere la polizia. I vari occupanti, dice la voce di commento, si rinchiudono nella propria solitudine. Eppure la comparsa, intuendo che nel ragazzo ci sia qualcosa di poco limpido, lo conduce dall'avvocato per un consulto: questi non dorme nella camerata comune, ma in un box privato, dal costo un po' più alto. In camerata le note sulla chitarra del suonatore vengono brutalmente interrotte da una scarpata. Mentre i vicini dormono, il giovane controlla il portafoglio colmo di denaro nascosto sotto il cuscino.
titolo:
Dimenticati, i
titolo in italiano:
Dimenticati, i
regia:
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Di Ciaula, Agostino
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Cast & credits:
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Nevano, Vittorio (Aiuto regista)
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Donati, Maria Cristina (Montaggio)
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Ferri, Fausto (Musica)
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Piccone, Ugo (Fotografia)
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anno: 1962
nazione: ITALIA
lingua: ITALIANO
sonoro: sonoro
durata: 12 min.
produzione: Cinedelta