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Sinossi:
Il film rievoca alcuni momenti dell'itinerario poetico dello scrittore triestino Pier Antonio Quarantotti Gambini, soffermandosi soprattutto sulla sua unica opera in versi, "Racconto d'amore", pubblicata postuma e idealmente dedicata al suo maestro di vita e di poesia, Umberto Saba.
La voce fuori campo (che per gran parte del film parla in prima persona, come se a parlare fosse lo scrittore) inizia con un passo della lettera idealmente indirizzata da Gambini al maestro Saba ormai deceduto, dove rievoca come la figlia del poeta lo portò alla sua casa di Trieste (di cui si vedono interni ed esterni, oltre che una delle pipe del poeta). L’autobiografico “Racconto d’amore”, dice la voce, sarebbe stato in versi, come l’avrebbe raccontato Saba. Alcune note biografiche sono accompagnate da immagini di Trieste. Una voce di commento femminile sottolinea come nell’opera dello scrittore, simile in questo a Svevo, si colga il linguaggio della sua terra, che è terra di frontiera. Nel 1942 gli è affidata la direzione della Biblioteca Civica di Trieste (di cui è mostrata la facciata). Una rimessa di imbarcazioni e due canottieri che vogano nel mare davanti a Trieste accompagnano alcuni passi del romanzo “L’onda dell’incrociatore”. Nel 1945, a seguito dell’occupazione di Trieste da parte di Tito, lo scrittore si reca prima a Udine, poi a Venezia. Riprese di Venezia da imbarcazione sui canali, Piazza San Marco. Passi del “Racconto d’amore” sulla cara Trieste accompagnati da immagini di una donna sulla marina, a passeggio per le strade, in taxi lungo alcune strade.
La voce fuori campo (che per gran parte del film parla in prima persona, come se a parlare fosse lo scrittore) inizia con un passo della lettera idealmente indirizzata da Gambini al maestro Saba ormai deceduto, dove rievoca come la figlia del poeta lo portò alla sua casa di Trieste (di cui si vedono interni ed esterni, oltre che una delle pipe del poeta). L’autobiografico “Racconto d’amore”, dice la voce, sarebbe stato in versi, come l’avrebbe raccontato Saba. Alcune note biografiche sono accompagnate da immagini di Trieste. Una voce di commento femminile sottolinea come nell’opera dello scrittore, simile in questo a Svevo, si colga il linguaggio della sua terra, che è terra di frontiera. Nel 1942 gli è affidata la direzione della Biblioteca Civica di Trieste (di cui è mostrata la facciata). Una rimessa di imbarcazioni e due canottieri che vogano nel mare davanti a Trieste accompagnano alcuni passi del romanzo “L’onda dell’incrociatore”. Nel 1945, a seguito dell’occupazione di Trieste da parte di Tito, lo scrittore si reca prima a Udine, poi a Venezia. Riprese di Venezia da imbarcazione sui canali, Piazza San Marco. Passi del “Racconto d’amore” sulla cara Trieste accompagnati da immagini di una donna sulla marina, a passeggio per le strade, in taxi lungo alcune strade.
titolo:
Racconto d'amore
titolo in italiano:
Racconto d'amore
regia:
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Frezza, Andrea Albino
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Cast & credits:
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Raparelli, Aldo (Organizzazione)
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Cicivelli, Clelio (Fotografia)
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Lajolo, Davide (Sceneggiatura)
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Maestosi, Elio (Musica)
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anno: 1969
nazione: ITALIA
lingua: ITALIANO
sonoro: sonoro
durata: 12 min.
produzione: Corona Cinematografica