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Il castello dello Spielberg da una collina domina la città di Brno, nella Repubblica Ceca. Sorto settecento anni fa come sede del Margravio di Moravia, divenne poi fortezza, prigione inespugnabile sotto gli Asburgo, infine museo in cui si possono vedere gli strumenti di tortura usati ai tempi di Maria Teresa d'Austria e le celle in cui furono rinchiusi Jean-Baptiste Drouet (il postiglione che durante la Rivoluzione francese arrestò il re in fuga) e il colonnello dei Panduri barone Trenk (di cui si dice fosse stato legato sentimentalmente a Maria Teresa e per questo godesse del privilegio di avere una cella dotata di finestra).
Nel XIX secolo lo Spielberg divenne la prigione dei patrioti europei: i più famosi furono gli italiani Piero Maroncelli e Silvio Pellico, che ricordò l'esperienza ne “Le mie prigioni”.
Alla fine della prima guerra mondiale la Cecoslovacchia acquistò l'indipendenza, il carcere fu chiuso e trasformato in un museo. Fu però rimesso in funzione durante l'occupazione nazista: in questo campo di concentramento numerose furono le impiccagioni (i due operai Karel Bauer e Josef Kulka furono i primi), nel 1945 iniziarono i lavori per trasformare il castello in un efficiente centro di morte (era previsto anche un locale per la ghigliottina), la cappella divenne una stanza per il culto di Hitler. Oggi a Brno la vita scorre tranquilla e la fortezza è tornata ad essere un museo, monito contro la crudeltà e le guerre.