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L'architettura di Vienna, con edifici costruiti secondo gli stili più diversi, testimonia il passato glorioso di questa città un tempo capitale di un impero. Lungo la Ringstrasse, l'anello stradale ottocentesco che circonda la città, si trovano esempi di neogotico (la Votivkirche e il Rathaus), di neorinscimentale (Burgtheater e Staatsoper), di neoellenico (il Parlamento). Molti palazzi conservano la memoria delle antiche stirpi nobiliari austriache: palazzo Liechtenstein, palazzo Lobkovitz, palazzo Kinsky, palazzo Harrach, palazzo Auersperg. Altri esempi dei trascorsi illustri sono il Palazzo Imperiale (Hofburg), sede della Corte degli Asburgo, la cattedrale di Santo Stefano e la Minoritenkirche, il belvedere del Principe Eugenio, il monumento all'ammiraglio Tegetthoff, vincitore della Battaglia di Lissa durate la terza guerra d'indipendenza italiana (1866). Oggi le ancore abbandonate sulla riva del Danubio sono ciò che resta della flotta imperiale. Dopo la prima guerra mondiale e la sconfitta sul Piave nel 1918, l'Austria infatti si ritira nei propri confini, abbandona i sogni di potenza e dominio su cui si basava l'impero asburgico. Nonostante le conseguenze della seconda guerra mondiale siano ancora visibili nei diversi edifici danneggiati e in rovina, ancora oggi, nella quiete e nell'isolamento dei giardini imperiali, si può pensare di essere ai bei tempi dell'”Austria felix”, di cui restano comunque le creazioni artistiche evocate dalle statue di Mozart, Beethoven, Brahms e Strauss.