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Sinossi:
Il documentario è dedicato alle poesie patriottiche di Luigi Mercantini - “la spigolatrice di Sapri” e “l'inno a Garibaldi” - e agli episodi risorgimentali cui queste opere sono legate, ricostruiti con attori, mentre la voce fuori campo, oltre che narrare gli eventi, declama i versi del poeta.
All'inizio scorrono immagini di Ripatransone (provincia di Ascoli Piceno), il paese in cui nacque Mercantini, poi si passa alla ricostruzione dell'episodio che ispirò “la spigolatrice di Sapri”: nel 1857 Carlo Pisacane e i suoi compagni entrano a Sapri, il paese è deserto, un giovane soldato grida “Italia degli Italiani” ma nessuno risponde e gli abitanti si chiudono in casa. I soldati, rifugiatisi sulla spiaggia, ascoltano le parole di incitamento di Pisacane. Lasciata Sapri si avventurano sulla montagna, arrivano a Torraca affamati e sofferenti, proseguono verso il vallo lucano, ma vengono attaccati dalle truppe borboniche. Pisacane tra gli scoppi fa sventolare una bandiera tricolore e dall’alto osserva la disfatta. I superstiti fuggono e arrivano a Sanza, dove vengono attaccati dai contadini che li credono dei ladri. Non reagiscono e muoiono in molti, Pisacane compreso.
La canzone di Sapri diventa così famosa che Garibaldi incarica Mercantini di scrivergli un inno. Il 31 dicembre 1858 a Genova, in casa del patriota Gabriele Camozzi, sono riuniti dame e gentiluomini, è presente anche la vedova di Pisacane, Enrichetta. Arriva Mercantini e, accompagnato al pianoforte, declama il nuovo inno, con cui i garibaldini iniziano la loro campagna: tra essi c'è anche il giovane soldato di Pisacane visto all'inizio. Oggi a Roma, sul Gianicolo, possiamo vedere le statue del poeta Mercantini e dei due eroi Pisacane e Garibaldi.
All'inizio scorrono immagini di Ripatransone (provincia di Ascoli Piceno), il paese in cui nacque Mercantini, poi si passa alla ricostruzione dell'episodio che ispirò “la spigolatrice di Sapri”: nel 1857 Carlo Pisacane e i suoi compagni entrano a Sapri, il paese è deserto, un giovane soldato grida “Italia degli Italiani” ma nessuno risponde e gli abitanti si chiudono in casa. I soldati, rifugiatisi sulla spiaggia, ascoltano le parole di incitamento di Pisacane. Lasciata Sapri si avventurano sulla montagna, arrivano a Torraca affamati e sofferenti, proseguono verso il vallo lucano, ma vengono attaccati dalle truppe borboniche. Pisacane tra gli scoppi fa sventolare una bandiera tricolore e dall’alto osserva la disfatta. I superstiti fuggono e arrivano a Sanza, dove vengono attaccati dai contadini che li credono dei ladri. Non reagiscono e muoiono in molti, Pisacane compreso.
La canzone di Sapri diventa così famosa che Garibaldi incarica Mercantini di scrivergli un inno. Il 31 dicembre 1858 a Genova, in casa del patriota Gabriele Camozzi, sono riuniti dame e gentiluomini, è presente anche la vedova di Pisacane, Enrichetta. Arriva Mercantini e, accompagnato al pianoforte, declama il nuovo inno, con cui i garibaldini iniziano la loro campagna: tra essi c'è anche il giovane soldato di Pisacane visto all'inizio. Oggi a Roma, sul Gianicolo, possiamo vedere le statue del poeta Mercantini e dei due eroi Pisacane e Garibaldi.
titolo:
Un poeta e due eroi
titolo in italiano:
Un poeta e due eroi
regia:
-
Marsili, Emilio
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Cast & credits:
-
Marsili, Emilio (Sceneggiatura)
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Amarilli (Soggetto)
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Colli, Mario (Speaker)
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Gagliardo, Ezio (Organizzazione)
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Gloriani, Tina (Interprete)
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Marelli, Ubaldo (Fotografia)
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Potenza, Franco (Musica)
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Salvatore, Enrico (Interprete)
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Serra, Elio (Organizzazione)
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Veller, Roberto (Interprete)
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anno: 1960
nazione: ITALIA
lingua: ITALIANO
sonoro: sonoro
durata: 12 min.
produzione: Corona Cinematografica