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Le strade di un paesino nel reatino sono deserte, nelle case tre uomini preparano i bagagli e si preparano a partire con la falce in spalla e uno zaino che contiene il minimo indispensabile. Salgono sulla corriera che li porterà alla stazione di Rieti, da cui prenderanno un treno per Roma. La corriera è quasi vuota perché, dice il commento, quasi tutti gli uomini sono emigrati all'estero, ora nel paese sono rimasti in pochi e cercano lavoro come mietitori stagionali nella campagna romana. I tre arrivano alla stazione Termini, poi vanno alla piazza del Pantheon. Aspettano, appoggiati alla fontana. Attorno passano macchine, autobus e turisti che fanno foto. La piazza è il centro degli affari, il luogo in cui piccoli proprietari terrieri e sensali cercano manodopera per il lavoro nei campi. I tre pranzano con un panino, seduti sui gradini della fontana. All'ora di pranzo la piazza è affollata, la gente esce dagli uffici. Passa il tempo ma i braccianti sono sempre lì ad aspettare, fanno la siesta dopo pranzo sdraiati sugli scalini, bevono e fumano per far passare il tempo, osservano la gente. I tassisti fanno la conta per chi deve pagare il caffè. Arriva la sera, i tre dormono all'aperto. Quando si svegliano è l'alba e la piazza è quasi deserta, si lavano nella fontana. Poi, verso le nove del mattino, si contratta per il lavoro: incontrano il datore di lavoro dell'anno precedente e si allontanano in un luogo più tranquillo per le trattative, che vanno a buon fine. Comincia il lavoro nei campi, affollati di mietitori.