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La città pugliese di Manduria (provincia di Taranto) ha una storia antica, le sue origini risalgono al V secolo a. C. e sono collegate all’antico popolo dei Messapi: diversi oggetti, come ceramiche e vasetti con iscrizioni, sono testimonianza della civiltà e cultura di questo popolo mediterraneo. Il nome della città sembra derivare da “mando”, che significa “puledro”, perché qui si allevavano i cavalli messapici, all’epoca molto famosi e utilizzati in guerra. Ma le tracce più rilevanti di questa antica civiltà sono rappresentate dalle mura ciclopiche, costruite per proteggere Manduria dai numerosi attacchi nemici. All’interno della cerchia muraria, abbandonato e invaso dalle erbacce, si trova il fonte pliniano, una grotta sotterranea con una vasca in pietra e una sorgente perenne un tempo considerata curativa. In superficie, all’imboccatura del pozzo, cresce un mandorlo considerato il simbolo della città. Nell’Ottocento il fonte fu recintato e fu costruito un ingresso oggi danneggiato da un fulmine. All’interno delle mura si trova anche la chiesa-cripta di San Pietro Mandurino, che nasconde un’antica basilica e una tomba ellenistica.
Nel corso dei secoli Manduria subì diverse invasioni ad opera dei Goti (542 d.C.), dei Longobardi (568 d. C.), dei Saraceni e Agareni (intorno al 1000). Gli abitanti fuggiti si stabilivano nelle campagne circostanti, costruendo casali e coltivando i campi. Furono i Normanni a riedificare la città distrutta dalle razzie, dandole il nome di Casalnuovo.
Oggi l’architettura di Manduria risente di tutte le modifiche nel corso dei secoli, e la città fu definita “sacra” per il gran numero di chiese, conventi, ordini religiosi che ospita. Vediamo: la chiesa della Santissima Trinità, conosciuta come “chiesa madre”; la chiesa del Rosario; il complesso barocco dello Spirito Santo con il convento delle Servite; la chiesa dedicata a San Leonardo; la chiesa delle Scuole Pie; la monumentale Santa Maria di Costantinopoli con la sua cupola policroma; Porta Sant’Angelo, che domina l’ingresso occidentale alla città, costruita nel Cinquecento; la neoclassica chiesa del Sacro Cuore.
Balconate e logge con ringhiere decorate abbelliscono non solo i palazzi di tutta la città, come il palazzo imperiale, ma anche le case meno nobili. La biblioteca, situata nel palazzo municipale, è la più importante della provincia. Nel centro storico troviamo il quartiere ebraico, testimonianza della ricchezza di questa comunità fino al XVI secolo, quando il Salento divenne terra spagnola e gli ebrei furono costretti ad andarsene.
Nel corso dei secoli Manduria subì diverse invasioni ad opera dei Goti (542 d.C.), dei Longobardi (568 d. C.), dei Saraceni e Agareni (intorno al 1000). Gli abitanti fuggiti si stabilivano nelle campagne circostanti, costruendo casali e coltivando i campi. Furono i Normanni a riedificare la città distrutta dalle razzie, dandole il nome di Casalnuovo.
Oggi l’architettura di Manduria risente di tutte le modifiche nel corso dei secoli, e la città fu definita “sacra” per il gran numero di chiese, conventi, ordini religiosi che ospita. Vediamo: la chiesa della Santissima Trinità, conosciuta come “chiesa madre”; la chiesa del Rosario; il complesso barocco dello Spirito Santo con il convento delle Servite; la chiesa dedicata a San Leonardo; la chiesa delle Scuole Pie; la monumentale Santa Maria di Costantinopoli con la sua cupola policroma; Porta Sant’Angelo, che domina l’ingresso occidentale alla città, costruita nel Cinquecento; la neoclassica chiesa del Sacro Cuore.
Balconate e logge con ringhiere decorate abbelliscono non solo i palazzi di tutta la città, come il palazzo imperiale, ma anche le case meno nobili. La biblioteca, situata nel palazzo municipale, è la più importante della provincia. Nel centro storico troviamo il quartiere ebraico, testimonianza della ricchezza di questa comunità fino al XVI secolo, quando il Salento divenne terra spagnola e gli ebrei furono costretti ad andarsene.
title:
Manduria: dai Messapi ad oggi
italian title:
Manduria: dai Messapi ad oggi
director:
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Aimo, Stefano
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Cast & credits:
-
Aimo, Stefano (Fotografia)
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Gagliardo Edizioni (Musica)
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year: 1985
country: ITALIA
language: ITALIANO
sound: sound
length: 13 min.
production: Corona Cinematografica