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Ricostruzione della vita e delle opere di Giacomo Puccini, a partire da Lucca, la sua città natale, e dai primi anni milanesi: mentre scorrono immagini del Duomo e della Galleria Vittorio Emanuele, una voce legge alcuni passi delle sue lettere alla madre (in cui lamenta i morsi della fame, gioisce per l’amicizia con Amilcare Ponchielli, passa dall’esaltazione alla delusione) e al fratello emigrato in America (Puccini non esclude di trasferirsi laggiù, se le cose non dovessero volgere al meglio). Il primo successo arriva con "Manon Lescaut". Puccini si trasferisce a Torre del Lago, che ammiriamo in vari scorci, tra la campagna e le acque pescose. Seguiamo con lo sguardo gli esterni e gli interni della villa del compositore, mentre le note di un pianoforte ci portano alla "Bohème": nonostante certa critica la accusi di "leggerezza", l’opera, a partire dall’esecuzione a Torino diretta da Arturo Toscanini, conosce un successo internazionale. Seguono altri trionfi, scanditi da vari manifesti ("Tosca", "Madama Butterfly", “La fanciulla del West”). Il successo arride anche nei bui anni della prima guerra mondiale. Alla fine del conflitto, Puccini si ritira a Orbetello. Nelle sue stanze si sono ammucchiati scritti, fotografie, ricordi, spartiti, Una voce legge alcuni dei suoi appunti: emerge il rapporto conflittuale con i librettisti, la soddisfazione per la riuscita artistica di “Turandot”, la preoccupazione per il dolore alla gola che non gli da requie.