Mamma Roma. Un film scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini
Libro, pp. 192
La tragedia d’una madre-prostituta che sogna per il figlio un avvenire di felicità borghese, sullo sfondo di una città e di un’Italia irrimediabilmente in transito verso una corrotta e conformistica modernità. Dopo aver esplorato il laboratorio di Accattone, dedichiamo questa nuova uscita della collana Pier Paolo Pasolini, un cinema di poesia al secondo film del poeta e regista friulano. La genesi, la lavorazione e le vicissitudini di Mamma Roma sono ricostruite attraverso i documenti originali (alcuni dei quali inediti), gli scritti dell’autore – il trattamento, la sceneggiatura, gli appunti, i disegni preparatori, gli articoli e le interviste –, le testimonianze dei protagonisti, la ricostruzione delle polemiche e dell’ampio dibattito critico che ne accompagnarono l’uscita. Arricchiscono il volume, corredato da un imponente apparato iconografico, un saggio introduttivo in cui Franco Zabagli propone una rilettura ‘filologica’ del film nella sua intatta evidenza poetica e formale, e i contributi di Tommaso Mozzati sulla storia produttiva, di Francesco Galluzzi sui riferimenti pittorici e di Roberto Chiesi sulle vicende censorie.
Franco Zabagli è nato nel 1959 e vive a Firenze. Lavora presso il Gabinetto Vieusseux, dove per diversi anni ha curato l’archivio dei manoscritti di Pier Paolo Pasolini. Filologo e studioso di letteratura italiana, ha scritto saggi su Leopardi, Pascoli, Montale, Pasolini. Ha lavorato all’edizione completa degli scritti cinematografici di Pasolini nei “Meridiani” Mondadori (Per il cinema, 2001) e, sempre per Mondadori, al volume delle Lettere a Clizia di Eugenio Montale (2006). È stato curatore di alcune mostre di manoscritti letterari dell’Otto-Novecento: Leopardi, Vieusseux e Firenze (1987), Pasolini. Dal Laboratorio (2010), Scartafacci di Contini (2012). Tra i suoi ultimi lavori: La biblioteca di Pier Paolo Pasolini, curato insieme a Graziella Chiarcossi (Olschki, 2017), e Il primo libro di Pasolini, volume illustrato che accompagna una riedizione tipografica di Poesie a Casarsa (Ronzani, 2019).