Luchino Visconti. Epistolario (1920-1961)
Io penso che i migliori caratteri della nostra cinematografia non siano soltanto i visi della gente presa dalla strada, le strade e le piazze italiane, la vita italiana, insomma, attuale ma qualcosa di più essenziale, cioè la possibilità di guardare dentro alle passioni umane senza ombra di convenzionalità e costrizioni di formule retoriche.
Luchino Visconti, lettera a Farley Granger, estate 1953
Luchino Visconti attraverso le sue lettere, quelle scritte e quelle ricevute nel corso di una carriera che ha segnato in maniera indelebile l’arte, lo spettacolo e il cinema del Novecento. Primo di due monumentali volumi, questo libro copre gli anni dal 1937 al 1961 (con un piccolo antefatto nel 1920). Un periodo cruciale per la nascita e la consacrazione del mito Visconti: dall’apprendistato con Renoir alla resistenza negli anni del fascismo, dalle memorabili regie teatrali e operistiche alle fortune cinematografiche, dall’‘invenzione’ del neorealismo con Ossessione fino al capolavoro definitivo Rocco e i suoi fratelli. Le lettere sono poco più di settecento: a dialogare con il regista personalità del calibro di Maria Callas, Franco Zeffirelli, Vittorio Gassman, Ingrid Bergman, Michelangelo Antonioni, Salvador Dalí, Cesare Zavattini, Suso Cecchi d’Amico, insieme a tanti altri attori, registi, scrittori, produttori, impresari, politici, maestranze di cinema e teatro. Un concerto con circa duecento strumenti intorno a un unico maestro, un’occasione rara per scoprire, attraverso le parole di Visconti e di chi ha avuto la possibilità di conoscerlo e collaborare con lui, il modo di lavorare, di pensare, di agire di un personaggio unico, capace con la sua visione di in influenzare la storia culturale del nostro paese.
Caterina d’Amico de Carvalho, per quasi vent’anni è stata preside della Scuola Nazionale di Cinema del Centro Sperimentale di Cinematografia. Dal 1996 al 2000 ha collaborato con Martin Scorsese, come produttore associato, alla realizzazione del documentario Il mio viaggio in Italia. Dal 2007 al 2010 è stata amministratore delegato di Rai Cinema. Dal 2011 al 2014 ha diretto la Casa del Cinema di Roma. Dal 2013 al 2016 è stata presidente dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Ha ideato una cinquantina di mostre dedicate a personaggi dell’arte e dello spettacolo curandone i cataloghi. Ha dedicato molti anni allo studio dell’opera di Luchino Visconti, su cui ha scritto diversi saggi e volumi. Attualmente è il responsabile scientifico dell’Archivio Luchino Visconti, dell’Archivio Vera Marzot e dell’Archivio Piero Tosi conservati presso la Fondazione Gramsci, e dell’Archivio Franco Zeffirelli conservato presso la Fondazione Franco Zeffirelli.
Alessandra Favino, laureata in Lettere e Filosofia all’Università La Sapienza di Roma con una tesi sull’Orlando furioso di Luca Ronconi, si è occupata per molti anni di archivi storici di spettacolo. Collaboratrice del Dizionario biografico degli italiani Treccani, ha collaborato per alcuni anni con la Fondazione Gramsci, per la quale ha completato il riordinamento dell'Archivio Luchino Visconti e realizzato il regesto della corrispondenza; del fondo ha curato con Caterina d’Amico la Guida alla consultazione. Ha inoltre curato, fra gli altri, l’Archivio Luigi Squarzina e l’Archivio Storico dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica. Ha partecipato, nell’ambito della valorizzazione delle fonti, alla realizzazione di alcune mostre.