La rivoluzione Sergio Leone

Anno: 2019 Categorie: Libri
lingua: Italiano
Descrizione

pp. 312

 

Sono convinto che Leone indichi la strada del cinema moderno. Leone non si supera, da Leone si parte.
(Quentin Tarantino)

 

Leone stava realizzando con il western un progetto analogo a quello degli artisti pop dell’epoca, impegnati a prelevare immagini della cultura popolare americana per rielaborarle e trasporle – scindendole dai loro valori originari. O come l’operazione compiuta dai Beatles traducendo il rhythm and blues americano. O come Jean-Luc Godard, che in Fino all’ultimo respiro esaltava e criticava i thriller americani di serie B.
(Christopher Frayling)

 

Un viaggio nell’immaginario e nel laboratorio creativo di un artista irregolare e rivoluzionario, popolare e sperimentale, capace di rielaborare miti e sogni d’infanzia utilizzando la memoria del cinema e la libertà della fiaba. Un percorso che si muove per cerchi concentrici – come le sequenze di C'era una volta in America – nella vita e nell’opera del regista, alla ricerca delle fonti della sua ispirazione, così come delle molteplici tracce della sua eredità. Un racconto polifonico che mette insieme saggi critici, le parole di Leone, le testimonianze dei suoi attori e collaboratori (fra gli altri, Clint Eastwood, Claudia Cardinale, Eli Wallach, Ennio Morricone, Carlo Simi), dei tanti recensori che non compresero e perfino sbeffeggiarono la novità del suo linguaggio, e di due ammiratori e discepoli d’eccezione come Martin Scorsese e Quentin Tarantino. Con un parallelo e spettacolare percorso iconografico composto di circa trecento tra documenti e fotografie, molti dei quali inediti.

 

Leone stava realizzando con il western un progetto analogo a quello degli artisti pop dell’epoca, impegnati a prelevare immagini della cultura popolare americana per rielaborarle e trasporle – scindendole dai loro valori originari. O come l’operazione compiuta dai Beatles traducendo il rhythm and blues americano. O come Jean-Luc Godard, che in Fino all’ultimo respiro esaltava e criticava i thriller americani di serie B.

Christopher Frayling

 

 

Un viaggio nell’immaginario e nel laboratorio creativo di un artista irregolare e rivoluzionario, popolare e sperimentale, capace di rielaborare miti e sogni d’infanzia utilizzando la memoria del cinema e la libertà della fiaba. Un percorso che si muove per cerchi concentrici – come le sequenze di C'era una volta in America – nella vita e nell’opera del regista, alla ricerca delle fonti della sua ispirazione, così come delle molteplici tracce della sua eredità. Un racconto polifonico che mette insieme saggi critici, le parole di Leone, le testimonianze dei suoi attori e collaboratori (fra gli altri, Clint Eastwood, Claudia Cardinale, Eli Wallach, Ennio Morricone, Carlo Simi), dei tanti recensori che non compresero e perfino sbeffeggiarono la novità del suo linguaggio, e di due ammiratori e discepoli d’eccezione come Martin Scorsese e Quentin Tarantino. Con un parallelo e spettacolare percorso iconografico composto di circa trecento tra documenti e fotografie, molti dei quali inediti.