Il mio Antonioni
pp. 392
Il racconto in prima persona di un maestro del Novecento, artefice e innovatore del cinema moderno. Michelangelo Antonioni ripercorre la propria biografia artistica attraverso un ‘montaggio’ di scritti, riflessioni e dichiarazioni composto dal suo storico collaboratore Carlo di Carlo.
Questo libro era da molto tempo nella mente e nel cuore di Carlo di Carlo, che ne parlava come del coronamento del suo lungo rapporto con Michelangelo Antonioni, fatto di reciproca complicità affettuosa e insieme ironica, come notava subito chi li vedeva insieme.
È un libro costruito esclusivamente con le parole di Antonioni: saggi critici, riflessioni e note di carattere teorico sulla visione cinematografica, colloqui nei quali il regista riflette e dialoga sul proprio percorso e sulle proprie scelte relative alle forme o ai contenuti dei suoi film, appunti, ‘illuminazioni’, sul cinema, sull’arte e sull’esistenza.
Il risultato di questa operazione, la sua novità, sta nel fatto che le parole, fissate sulla pagina o sullo schermo, rinascono come racconto, come narrazione di un pensiero e di una passione in continuo divenire. Ed è questo racconto che il lettore troverà nel libro di Carlo.
Il metodo seguito nella costruzione di questo racconto fa sì che emerga una figura che è certo quella di Antonioni, ma un Antonioni ‘visto’ da Carlo di Carlo.
Lorenzo Cuccu
Carlo di Carlo
Regista di documentari e film di finzione, storico e direttore di doppiaggio, Carlo di Carlo (1938-2016) inizia la sua attività come critico cinematografico alla fine degli anni Cinquanta. Aiuto regista per Pier Paolo Pasolini agli inizi degli anni Sessanta, ha legato il suo lavoro a quello di Michelangelo Antonioni, di cui è stato amico e collaboratore a partire da Blow-up (1967) e al quale ha dedicato una vasta opera editoriale. Dal 1988 al 1993 è stato curatore del Progetto Antonioni, con mostre, pubblicazioni e la riedizione e presentazione internazionale dei film del maestro ferrarese; nel 2002 ne ha curato la prima personale completa per la Mostra del Cinema di Venezia. Proprio per il suo lavoro su Antonioni, nel 2010 ha ricevuto il Nastro d’Argento alla Carriera e il Premio Vittorio De Sica per il contributo alla Storia e alla Critica del cinema.