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Documentario “turistico” sulla città di Bologna. Porta Galliera. Porta Zamboni, con passaggio di carrozze. Porta Saragozza, con passaggio di carrozze e omnibus. Varie inquadrature dei portici. Il Meloncello. Il fiume Reno. Il Canale delle Moline, con ruote di mulini ad acqua e donne che lavano i panni. Piazza Maggiore. Il cortile di Palazzo Re Enzo. Piazza Santo Stefano. Piazza Galileo. L’Arena del Sole. La Basilica di San Francesco. La Fontana del Nettuno. La Montagnola.

"Le vedute di Bologna riprodotte in questa pellicola sono molte e svariate. Dapprima è un grande panorama della città, preso dall'altura di San Michele in Bosco. Vengono poi le porte principale: porta Galliera presso la stazione Ferroviaria, porta San Donato ... e porta Saragozza, ricostruita nel 1859 a foggia di fortilizio. seguono varie vedute dei caratteristici portici di Bologna, che fiancheggiano le vie anche meno frequentate. Non mancano alcune vedute delle concerie e delle lavanderie, centri di operosa attività, alimentati da un canale del reno. Vari palazzi principali sono riprodotti, quello dell'Archiginnasio ... il palazzo del Comune, colossale ... il palazzo del Podestà, dove fu imprigionato Re Enzo, palazzo rimasto incompleto; quello dell'Arena del Sole; quello dei bagni; ecc. Fra le chiese furono riprodotte: Santo Stefano, raggruppamento di sette chiese; San Francesco, la prima chiesa costruita in Italia in stile ogivale, col leggiadrissimo campanile innalzato sulla fine del 14° secolo. Fra i monumenti sono da notarsi quello dell'8 agosto, ma soprattutto la superba ed elegante fontana del Giambologna con la statua del Nettuno ... Una delle vedute più graziose, è quella della piazza S. Domenico, oggi Piazza Galileo, di forma irregolare ... Nel centro si innalza una colonna corintia con la statua di Domenico Guzman ... Viene anche riprodotta la Certosa monumentale, sacrario di monumenti e di ricordi ... La pellicola si chiude con vedute della grande scalea di marmo che conduce alla passaggiata della già Montagnola, e del laghetto malinconico e suggestivo dei giardini pubblici dai viali ombrosi e fragranti" (Pubblicità della Latium Film in "L'Illustrazione Cinematografica", 2-3, 1912).