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Il pittore Primo Conti (1900 - 1988) legge un libro nella sua casa di Fiesole, vengono poi ricordati i suoi esordi negli anni Dieci quando, giovanissimo, inizia a dipingere influenzato dai fauves, da Cezanne, dall'espressionismo. Nel 1913 si avvicina al Futurismo a cui aderisce ufficialmente nel 1917 come testimoniano, oltre ai quadri, le foto con Marinetti e due raccolte di poesia futurista pubblicate nel 1917 e nel 1920. La sua è comunque una visione personale del Futurismo, più vicina a Rosai e Soffici che a Boccioni, una visione che con il passare del tempo si allontana dalle avanguardie per diventare più classica e conservatrice, sente le influenze della Metafisica negli anni Venti e cerca nuovi percorsi e sperimentazioni a partire dagli anni Sessanta. Il film si conclude con immagini del pittore al lavoro nel suo studio.