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"L'Etna è un mondo in continua creazione", distrugge ma edifica, semina morte ma prepara la vita. Immagini di fumo, cenere, zampilli e fiumi interi di lava che scorrono minacciosi vengono alternate con dipinti delle stesse scene (i quadri raffigurati sono di Corrado Cagli). "Non vi è lembo di questa terra bruciata dove non rinasca ostinatamente la vita": erbe, arbusti, alberi, ginestre, spino santo, pini, betulle, esili violette e un imponente castagno. A bassa altitudine troviamo, invece, i caratteristici giardini di agrumeti. Ma il nemico principale rimane l’uomo, la sua presenza vandalica (vengono mostrate immagini di rifiuti lasciati dai turisti), i suoi sfruttamenti irrazionali del territorio, i suoi interventi sconsiderati come l'edificazione di strutture che stonano con il paesaggio circostante. La conclusione è affidata alla figura di un fotografo che, nel suo procedere, scatta diverse foto del paesaggio etneo.