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Analisi del testo di Pinocchio, che compare per la prima volta con il titolo “La storia di un burattino” sulle pagine del “Giornale per i bambini”. La voce di commento, accompagnata da tavole illustrate d’epoca, ricostruisce a grandi tratti l’unificazione d’Italia, il sentimento diffuso di avere solo cambiato dominatore, l’imposizione di letture morali ed edificanti. Viene introdotta la figura di Carlo Lorenzini, in arte Collodi (di cui viene mostrata la casa natale), un ex combattente nel Risorgimento deluso, come tanti, dalle strutture del nuovo Stato italiano. Dopo la pubblicazione del romanzo, si accavallano interpretazioni critiche contrastanti, che evidenziano come il testo sia conteso ideologicamente da destra e sinistra: vengono letti brevi passi, relativi all’opera, di Piero Bargellini, Carlo Cassola, Vittorio De Sica, Alberto Moravia, Luigi Comencini, Gianni Rodari, Nino Manfredi, Luigi Compagnone. Una lettura di un passo del romanzo relativo alla prigione viene accompagnata da immagini del carcere giudiziario di Roma. La voce di commento si sofferma poi sull’unicità dello stile del romanzo, un ibrido di realismo e fiabesco attraversato da bonaria ironia. Il testo del film è accompagnato da varie illustrazioni di Carlo Chiostri, Benito Jacovitti, Enrico Mazzanti, Attilio Mussino, e da riprese effettuate nel Parco di Pinocchio a Collodi (in provincia di Pistoia).