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Sinossi:
In provincia di Potenza sorge San Costantino Albanese. In questo paese, fondato da Albanesi emigrati in Italia, vivono ancora le antiche tradizioni linguistiche, religiose e folcloristiche del luogo di origine. Il documentario illustra uno dei fatti più comuni: il matrimonio.
Un padre (con zampogna) aiutato dal figlioletto accudisce le pecore al pascolo. Donne zappano mentre un uomo semina. La voce fuori campo dice che la comunità è costituita da nuclei famigliari autosufficienti, patriarcali, dediti al lavoro, all'onestà e al rispetto per gli anziani. L’interno di una casa: il pastore rientra annunciando che circola insistente la voce di una prossima richiesta di fidanzamento per la figlia. La nonna schiaffeggia il bambino che ha messo le mani nella pentola. A tavola, si discute della proposta di matrimonio. Davanti al fuoco, il nonno rievoca (breve flashback) di quando lui chiese in sposa la moglie, portando, secondo tradizione, un ceppo davanti alla porta della ragazza, piantandovi l'ascia e attendendo che il padre della ragazza portasse dentro il ceppo come segno di accettazione. Anche ora lo spasimante porta il ceppo davanti all'uscio: la proposta è accettata. Il matrimonio si celebra con rito greco-ortodosso. Mentre il corteo esce dalla chiesa, la voce fuori campo racconta di come lo sposo abbia atteso sei anni, prima di poter maritarsi. Si dà il via alle danze tradizionali, al suono della zampogna. Infine, le ragazze salutano col fazzoletto la sposa, che se ne va con lo sposo in groppa a un somaro, per ricordare l'antica usanza del rapimento.
Un padre (con zampogna) aiutato dal figlioletto accudisce le pecore al pascolo. Donne zappano mentre un uomo semina. La voce fuori campo dice che la comunità è costituita da nuclei famigliari autosufficienti, patriarcali, dediti al lavoro, all'onestà e al rispetto per gli anziani. L’interno di una casa: il pastore rientra annunciando che circola insistente la voce di una prossima richiesta di fidanzamento per la figlia. La nonna schiaffeggia il bambino che ha messo le mani nella pentola. A tavola, si discute della proposta di matrimonio. Davanti al fuoco, il nonno rievoca (breve flashback) di quando lui chiese in sposa la moglie, portando, secondo tradizione, un ceppo davanti alla porta della ragazza, piantandovi l'ascia e attendendo che il padre della ragazza portasse dentro il ceppo come segno di accettazione. Anche ora lo spasimante porta il ceppo davanti all'uscio: la proposta è accettata. Il matrimonio si celebra con rito greco-ortodosso. Mentre il corteo esce dalla chiesa, la voce fuori campo racconta di come lo sposo abbia atteso sei anni, prima di poter maritarsi. Si dà il via alle danze tradizionali, al suono della zampogna. Infine, le ragazze salutano col fazzoletto la sposa, che se ne va con lo sposo in groppa a un somaro, per ricordare l'antica usanza del rapimento.
titolo:
Albanesi d'Italia
titolo in italiano:
Albanesi d'Italia
regia:
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Barbano, Adriano
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Cast & credits:
-
Allegriti, Canzio (Musica)
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Fiore, Lorenzo (Fotografia)
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Giomini, Pino (Montaggio)
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Conversano, Franco (Direzione produzione)
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anno: 1954
nazione: ITALIA
lingua: ITALIANO
sonoro: sonoro
durata: 10 min.